Tutti i The End lavorano in pura Classe A, senza switch in AB o altre classi, per ottenere sempre la massima coerenza tra il segnale in ingresso e quello in uscita.
Altra caratteristica è l'utilizzo dell'amplificazione in corrente: la maggior parte degli amplificatori in commercio utilizzano le variazioni di tensione ai poli di uscita per creare le differenze di campo magnetico nelle bobine degli altoparlanti. Ma questo è influenzato da vari aspetti come la variazione di impedenza degli altoparlanti in funzione della frequenza, della temperatura, delle resistenze parassite dei cavi di collegamento e delle connessioni, e delle tolleranze dei componenti passivi utilizzati come filtri. Utilizzando un controllo in corrente, ad ogni minima variazione del segnale in ingresso corrisponde un proporzionata variazione della corrente sull'avvolgimento della bobina dell'altoparlante, indipendente da tutti i fattori sopra elencati. Questo porta ad una precisione di riproduzione impossibile con altri amplificatori.
Inoltre, nel progetto, sono stati eliminati tutti i condesatori e le induttanze sul percorso del segnale, per non avere sfasamenti o attenuazioni. E si è scelto di non inserire alcuno stadio di preamplificazione, per non avere nessun circuito superfluo sul cammino del segnale, che dall'ingresso arriva direttamente sul transistor finale e quindi ai morsetti di uscita.
Le uniche note negative di questo progetto, ma facilmete ovviabili quando non si hanno compromessi riguardo al suono, sono l'elevato consumo, circa 18 A, a fronte di una resa sonora di poco più di una decina di Watt, lo smaltimento del calore provocato dal fatto che anche senza segnale in ingresso il consumo rimane costante e viene dissipato in calore, e l'utilizzo di altoparlanti con una sensibilità di almeno 90 db, per godere le proprietà di questo amplificatore ad un livello sonoro appagante. |